Non ce l’ha fatta Bucky Pizzarelli, ritenuto una leggenda della chitarra nel jazz americano, strappato alla vita all’età di 94 anni dalla furia del coronavirus che sta imperversando in tutti gli Stati Uniti. Bucky ha suonato con artisti di livello internazionale come Benny Goodman, Joe Venuti, Stephane Grappelli, Zoot Sims, Frank Sinatra, Tony Bennett, Rosemary Clooney e Peggy Lee. Nel 2012 ha collaborato anche con l’ex Beatles Paul McCartney incidendo l’album Kisses on the Bottom.

È morto l’1 aprile nella sua Paterson, nel New Jersey, dove ha sempre vissuto da quando suo padre, negoziante alimentare, decise di stabilirsi come altri suoi compaesani, dopo essere emigrati da Ischitella. Ha lasciato i suoi figli John e Martin, anch’essi noti musicisti negli Stati Uniti, sua figlia Mary e sua moglie che al momento sta lottando contro la morte, sebbene non sia ancora certa la positività al virus.

A comunicare i dettagli è stata Nancy Triggiani, in video collegamento da Paterson, grande amica di uno dei figli di Bucky, Martin. “La moglie di Bucky ha smesso di mangiare – ha dichiarato Nancy – è davvero una brutta situazione in casa, Martin vive lì adesso, si sta prendendo cura di sua madre”.

Nancy era già stata intervistata il 16 marzo scorso quando a Paterson erano presenti soltanto 11 casi. Oggi invece i contagiati sono oltre mille, con una decina di morti, in una situazione gestita da “sistema sanitario terribile”, ben diverso da quello europeo, così come riferito da Nancy. “Il governo non si è preparato all’emergenza, non disponiamo del test per il coronavirus – ha spiegato Nancy – inoltre, i ventilatori polmonari saranno destinati soltanto a chi potrà permetterseli. Il nostro sistema sanitario è tutta una questione di soldi, e a causa di ciò la gente muore”.

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