Tutto è nato con il rinvenimento, da parte di Vincenzo Civitavecchia, bibliotecario di San Nicandro, di un documento di fine Cinquecento. In tale ricerca si attribuisce a un pittore la realizzazione dell’antico dipinto della Madonna della Grazia, ora perduto, che all’interno della Chiesa della Madonna dell’Oliveto, oggi conosciuta come Chiesa della Madonna delle Grazie.

Tali informazioni coincidono anche con il periodo della fondazione della chiesa, da parte di D. Giulio D’Avolio secondo lo storico Padre Ciro Cannarozzi. Infatti, l’esistenza della chiesa già esisteva nel 1592 attraverso un atto notarile. In questo documento, un certo Bernardino De Pasqualis pagava 1-5 ducati all’attuale chiesa di Santa Maria Maggiore per il giardino e le olive della Chiesa di S. Maria dell’Oliveto.

L’autore del dipinto della Madonna delle Grazie a questo punto potrebbe trattarsi proprio del pittore, originario di Ischitella, Cesare Turco. All’età di dodici anni, nel 1549 secondo quanto riportato su un atto, il Turco si recò a Napoli per saldare un debito del padre che era venuto a mancare. In questa città dipinse in diverse chiese e edifici.

Pare che la figura della Madonna delle Grazie sia molto ricorrente nella rappresentazione sacra di quest’artista. Presso il Santuario di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo è presente il quadro della Madonna attribuito proprio a Cesare Turco e Decio Tramontano. Potrebbe essere di sua realizzazione anche la “Madonna delle Grazie fra i ss. Bartolomeo e Matteo” presente all’interno della Chiesa di San Giovanni a Carbonara in Napoli, data 1556.

Il bibliotecario Vincenzo Civitavecchia ha inoltre ritrovato documenti posteriori in cui Cesare Turco è indicato come Cesare De Laganezzo, e in altri come Cesare de Lagonessa. Si presume che tale dicitura anagrafica faccia riferimento al cognome della madre, famiglia Laganella.

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