Spiaggiamenti di tartarughe sempre più numerosi sulle coste del Gargano, un fenomeno accentuato dall’inquinamento da plastica e microplastica, in particolar modo dalle reti dei pescatori e degli allevamenti di mitili. A parlare di questa preoccupante situazione è il Dott. Luigi Urbano, Responsabile dell’area veterinaria Area B e C e Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Foggia.

Il 95% delle morti delle tartarughe è causato proprio dall’inquinamento da plastica, mentre il restante 5% è dovuto agli scontri con le eliche dei motori delle barche. Da ciò è ben chiaro come la presenza di plastica in mare sta determinando il rischio estinzione di molte specie marine. “Le tartarughe sono molto ghiotte di meduse – ha detto Urbano – e spesso confondono le buste bianche di plastica come tali. L’ingerimento di queste buste è in grado di provocare soffocamento e ostruzione del tubo digerente e di conseguenza la morte”.

“La maggior parte delle tartarughe spiaggiate sono della specie Caretta caretta, una delle più grandi – ha riferito Urbano – anche se bisogna dire che l’anno scorso, sulla costa di Torre Mileto, è stato rinvenuto e portato in salvo un esemplare molto raro di tartaruga verde (Chelonia mydas) ” e ha aggiunto “Qualche tartaruga ancora in vita è stata immediatamente inviata al Centro Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia”.

Per far fronte a quest’emergenza dell’ecosistema marino, il Dipartimento di Prevenzione sta per avviare un progetto di lotta alle microplastiche, mirato specialmente alle reti per l’allevamento di mitili. “Chiederemo aiuto a tutti finendo – ha affermato il dottor Urbano – alle Capitanerie di Porto, ai sindaci dei comuni, affinché tutti mettano in campo delle energie per evitare questo serio problema, non soltanto per tutelare le specie a rischio, ma anche per il nostro territorio”.

2 Commenti

  1. Come segretario regionale di ambiente e/è vita Puglia Onlus sono disposto ad appoggiare tutte le iniziative volte ad azzerare l’uso della plastica in generale

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