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Rosa, la storia di fede della “Santa di Rodi Garganico”

Una vita intensa, dedita alla fede e all’amore verso il prossimo. È la storia di Santa Rosa, o Rosa Albina, al secolo Rosa Valente, una donna di Rodi Garganico che se fosse stata riconosciuta dalla chiesa, oggi il Gargano avrebbe avuto un’altra santa oltre a Padre Pio.

A raccontare la storia di questa straordinaria persona è Pietro Agostinelli, di Rodi Garganico, ex bidello ora in pensione. Pietro è una persona molto modesta e disponibile, autore di molti libri riguardante Rodi e la sua storia, nonché compositore di oltre 350 brani musicali. Dal 1982 compone anche dei brani per lo Zecchino d’Oro. Nel suo volume “Storie e Personaggi di Rodi Garganico”, Pietro ha dedicato un capitolo alla sua concittadina Santa Rosa.

Pietro Agostinelli, autore del libro “Storie e Personaggi di Rodi Garganico”

Proveniente da una famiglia povera, Rosa sin da bambina ebbe la vocazione verso la fede, frequentando le parrocchie del paese. Già in questo periodo il popolo notò le sue capacità di intercedere verso il Signore. All’età di diciassette anni, decise di abitare in autonomia. Dopo qualche mese la raggiunse anche un’altra amica di nome Angela. In quest’abitazione Rosa e Angela trovarono un quadro della Madonna, la statua di Gesù Cristo, un inginocchiatoio e un altarino.

Convivendo insieme, la compagna si accorse dei poteri divini in possesso di Rosa, e ben presto diffuse la notizia in tutto il paese, nonostante Rosa era una persona molto riservata. Da tutto il Gargano accorsero molti pellegrini, nel richiederle benedizioni e guarigioni. Santa Rosa non accettò mai denaro o oro da parte dei pellegrini, gradì invece i fiori, che li amava molto, proponendo di donare oro e soldi ai bisognosi o in offerta ai santi.

La sua amica Angela, durante la notte, notò anche che Rosa parlava, in sogno, con la Madonna e Gesù. In uno di questi sogni, pare che Gesù avesse detto a Rosa che il 14 maggio del 1941 sarebbe morta, facendo cessare tutte le ostilità della seconda guerra mondiale. Così non fu, e per questo Rosa fu arrestata insieme ad Angela e condotte al carcere di Lucera. Anche qui, durante il viaggio, accadde un episodio al quanto curioso: l’auto dei carabinieri si fermò inspiegabilmente a metà strada. I carabinieri, scesi dall’auto per controllare il problema, non seppero darsi spiegazioni plausibili. A un certo punto Rosa invitò i carabinieri a salire nuovamente sull’auto, rassicurando che si sarebbe messa in moto, cosa che accadde immediatamente.

La vicenda di Santa Rosa è ancora ricordata dai rodiani e da chi ebbe l’onore di conoscerla di persona. I suoi prodigi hanno lasciato molte domande, ma anche molte risposte. Tra queste si ricorda l’episodio di una grazia trasmessa a signora malata di Vico del Gargano, madre di sette figli, guarita inspiegabilmente dopo qualche giorno che incontrò Santa Rosa.

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