Ed ora è in totale deterioramento divenendo sempre più un cumulo di macerie. Sono rimaste soltanto delle mura perimetrali a cielo aperto, mura sgretolanti da crepe, mura svuotate da ornamenti religiosi, mura che hanno l'aspetto soltanto di una vecchia casa di campagna.
La struttura benedettina è a navata unica, con annessa un'altra e ampia abside, disposizione caratteristica negli edifici sacri di rito greco. Vi è inoltre una particolare iconastasi a separare lo spazio sacerdotale dal resto dell'aula. Di tal genere, l'arredo è raffrontabile presso l'antico pozzo dell'Abbazia di Tremiti.
Giace un ipotetico altare tra erbacce alte e impraticabili, mentre sulla strada che affianca la pieve vi è un cartellone turistico. Da notare l'ingresso, con arco a tutto sesto e un occhio circolare e più sopra i miseri resti di un piccolo campanile. Stessa tipologia di arco è riscontrabile sulla parete di sinistra sul quale è scolpito lo stemma della famiglia Gentile (conti di Lesina, antichi feudatari di Ischitella).
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